Inferno I – CircumVesuviana

Nel mezzo del cammin di Vesuviana
mi ritrovai a Torre Annunziata
al fine di raggiunger la Nolana.
Necessità mi spinse in mattinata
a lasciar stare auto e motorino
che quella cessa di benzina era aumentata.
Presto mi svegliai di buon mattino
E arrivato in loco a giusto orario
vidi tre cinesi e un marrucchino.
Vidi loro, ma nemmeno un bigliettaio:
Per gli amanti della legalità
L’unico campania è un ago nel pagliaio.
Allora il Marrucchino, mosso da pietà,
fecemi passare e poi mi disse
“We, tanto piacere, mi chiamo Mustaphà!”
Mi presentai chiedendo dove andasse
E visto che avevamo stessa meta
si offrì come colui che mi guidasse.
“La corsa di quest’ora è rimandata”
disse noi una voce femminile
“Passa quella di ieri ritardata”
Mustaphà ci aggiunse : “Menomale!”
Non ebbe manco detto la parola
Che sentimmo i tre cinese “jastemmale”
In compagnia, si sa, il tempo vola,
E dopo un po’ vedemmo pure il treno
con un passo che pareva una carriola.
Come una gran botte parea pieno,
che aprendosi lasciò ai pendolari
una mamma che cercava il figlio invano.
La folla di codesti gladiatori
si portò con sé i tre cinesi
che della faccia cambiavano i colori.
Io e la guida non ci siamo arresi
Ed entrando un po’ alla chetichella
I posti di due vecchi abbiamo presi.
Vicino a noi c’era una donna bella,
E una criatura mezza scumbinata,
che alluccava per il gelato alla nutella.
Noi muti aspettammo prossima fermata.

Fonte: Stabia 2020 – Giochi Olimpici

Questione di spazio (e di comodità).

Non capisco perché,
a Grottaminarda,
in qualunque parcheggio,
anche dove non si potrebbe parcheggiare,
soprattutto chi lascia la macchina per molto tempo,
debba occupare almeno due posti!