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La legge del Pd per far fuori il Movimento 5 Stelle

Il Partito Democratico ha presentato una legge per vietare ai movimenti senza personalità guiridica e senza statuto pubblicato di partecipare alle elezioni. Un attacco frontale al Movimento 5 Stelle, che con una legge del genere non avrebbe potuto correre alle scorse elezioni.

ROMA – Una legge che, se approvata, metterebbe in seria difficoltà il Movimento 5 Stelle. Potrebbe costringerlo a non presentarsi alle prossime elezioni o, quantomeno, a cambiare fortemente i suoi meccanismi interni. E’ quella appena presentata al Senato dal Partito Democratico. A firmare il disegno di legge sono Luigi Zanda e Anna Finocchiaro. Ma cosa dice, concretamente, questa legge? Che i movimenti senza personalità giuridica e senza uno statuto pubblicato in Gazzetta Ufficiale non possono partecipare alle elezioni e devono rinunciare ad ogni finanziamento pubblico. Il Movimento 5 Stelle, con il suo “non statuto” sarebbe quindi impresentabile. La creatura di Beppe Grillo dovrebbe quindi darsi uno statuto ufficiale e questo metterebbe in discussione gli aspetti interni del movimento.

Sarebbe questo, quindi, il vero obiettivo del disegno di legge. Il tentativo di“normalizzare” per legge il Movimento guidato da Beppe Grillo. Chiedergli di dotarsi di regole interne per quanto riguarda l’elezione degli organi dirigenti, del controllo interno e della revisione dei conti. “L’interpretazione secondo la quale il Pd avrebbe presentato la legge per bloccare e andare contro i movimenti – si legge in una nota – è una forzatura deformante, che finisce per diventare una operazione di disinformazione. Non si tratta di norme per chiudere la partecipazione. Al contrario, la legge serve per garantire la trasparenza della vita interna dei partiti e la stessa partecipazione”. Facile immaginare la rabbia che il provvedimento scatenerà tra i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle. Su twitter, però, c’è anche chi si chiede cosa ci sia di male a chiedere maggiore trasparenza e democraticità all’interno delle forze che si candidano in parlamento. Anche all’interno del M5S.

 

Link Originale: http://www.net1news.org/elezioni/legge-del-pd-per-far-fuori-movimento-5-stelle.html

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Spese elettorali, M5S Vicenza: solo autofinanziamento. Finora spesi 1300 euro

Le amministrative per Vicenza tocca uno dei fronti su cui si gioca la battaglia elettorale, soprattutto in questo periodo di crisi: i costi della campagna elettorale. Una questione già sollevata in un articolo di ieri di Nuova Vicenza e che comincia a trovare risposta: il Movimento 5 Stelle di Vicenza ha infatti pubblicato nel suo blog il rendiconto delle spese sostenute in campagna elettorale, prima alle politiche e poi, almeno fino ad ora, alle comunali. Partendo dalla domanda dei contribuenti “dove trovano tutti questi soldi i politici per finanziare la campagna elettorale?”, rispondono fieri del proprio autofinanziamento. Criticando le altre forze in campo.
«Quanto abbiano speso Variati e soci per le vetrine in affitto, gli striscioni nelle piazze o per i banner e le inserzioni online a pagamento, non è dato sapere – scrivono nel loro blog -. Né sappiamo se abbiano rendicontato le spese elettorali e la provenienza dei finanziamenti. Di fronte a tanta ostentazione, siamo comunque fieri di poter dire che la nostra campagna elettorale è finanziata interamente di tasca nostra e senza chiedere un soldo a nessuno! Ci autofinanziamo, autotassiamo, e non sprechiamo soldi, come farebbe un “buon padre di famiglia”».  Convinti di essere la dimostrazione che «una politica trasparente e senza soldi è possibile», rivendicano con orgoglio di aver pubblicato il rendiconto delle spese. E allora andiamo a darci un’occhiata.
Per le comunali 2013 il M5S di Vicenza ha speso, fino ad ora, 1.336,00 euro, spendendo 552,00 euro in affitti per le sale comunali, 44,00 euro di tasse (marche da bollo) e 741,00 euro di volantini. Per quanto riguarda le entrate 2013 (poi spese anche per la campagna elettorale nazionale ed i costi di gestione ordinari) sono presenti solo quattro voci importanti, tutte in linea con l’autofinanziamento: contributo attivisti 3.816,00 euro, raccolta da banchetti 549,00 euro, 2.734,00 euro raccolti ai Gazebo dello Tsunami Tour e infine 1.136,00 euro proventi dalle serate nelle circoscrizioni. «Non riceviamo finanziamenti pubblici né privati – si legge nel post – e accettiamo solo donazioni volontarie ai nostri banchetti e agli eventi pubblici. E’ così che paghiamo i nostri volantini, i -pochi- manifesti, le sale per gli incontri pubblici, ecc. Ne andiamo orgogliosi e per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare il rendiconto delle nostre spese e invitiamo gli altri candidati (e il microcosmo di liste che li sostengono) a fare altrettanto».

Link Originale: http://www.nuovavicenza.it/2013/05/spese-elettorali-m5s-vicenza-solo-autofinanziamento-finora-spesi-1300-euro/

Mai pensiero più chiaro.